Il Festival dei Popoli a New York
Dal 29 al 31 maggio il Festival dei Popoli approda a New York, nello splendido ambiente di Snug Harbor, a Staten Island, uno dei cinque quartieri di New York.
L'edizione newyorkese del Festival dei Popoli nasce dall'incontro di due fondazioni i cui programmi culturali avevano molti punti in comune: lo "Snug Harbor Cultural Center", con sede nel Botanical Garden di Staten Island NYC, antica Istituzione di proprietà del Comune di New York, e il FitzGerald Foundation of Florence, giovane Istituzione, nata per ricordare gli antichi legami tra Firenze e la cultura anglosassone. L'iniziativa è resa possibile grazie al sostegno della Regione Toscana e della Mediateca Regionale Toscana Film Commission.
La tre giorni americana rientra in una serie di azioni intraprese dal Festival dei Popoli per la circolazione all'estero del materiale conservato nel proprio ricchissimo archivio, che dal 1959 ad oggi è andato a costituire un patrimonio unico per la conoscenza del cinema documentario e della sua storia.
"Il cinema è una questione di sguardi incrociati, quello delle persone in campo, quello del cineasta che le inquadra, quello dello spettatore che li attraversa. Ci è dunque sembrato interessante, in questa prima esperienza del Festival dei Popoli in terra americana, ancorare la nostra proposta alla dinamica di uno scambio di sguardi: da una parte gli sguardi di cineasti che nel corso degli anni hanno osservato incuriositi o appassionati le peculiarità della realtà toscana; dall'altra quelli di altri cineasti che si sono posati sulla realtà cosmopolita e complessa di New York; da un'altra ancora quella del pubblico di Staten Island, che scoprirà il presente di una regione lontana e la memoria di un luogo a loro così vicino. La scelta dei titoli è stata fatta non soltanto sulla base del materiale presente nell'Archivio, ma anche privilegiando l'idea della creatività rispetto a quella della semplice documentazione. I film presentati a Staten Island saranno dunque dei documentari d'autore, frutto di una realtà filtrata attraverso una personale sensibilità. Ne saranno protagonisti ambienti, architetture, personaggi insoliti o di quieta normalità: un mosaico che attraverso ben definiti punti di vista porterà il pubblico ad avere un'idea più precisa dei rispettivi territori. Alcuni dei documentari racconteranno New York così come rappresentata nei titoli facenti parte del palmarès della rassegna dai primi anni ad oggi. Un altro gruppo di titoli racconterà in maniera inedita luoghi o eventi della Toscana così come percepiti e interpretati da autori di prestigio internazionale". (Luciano Barisone)