
La musica nera chiude il Festival dei Popoli
La musica nera chiude la 50a edizione del Festival dei Popoli con la proiezione dell’anteprima italiana di SOUNDTRACK FOR A REVOLUTION for a revolution di Bill Guttertag e Dan Sturman (ore 22.00, Cinema Odeon) sulla storia del movimento di rivendicazione dei diritti civili in America attraverso le canzoni cantate nelle manifestazioni fatte di libertà, speranze, giustizia e cariche d’energia (il documentario chiude con il discorso d’insediamento di Obama). La proiezione sarà preceduta da PULL MY DAISY di Robert Frank e Alfred Lesile sulla beat generation e del new american cinema, ambientato in un appartamento newyorkese dove si ritrova un gruppo di poeti, musicisti ed artisti.
Alle 21 la cerimonia di premiazione dei film vincitori della 50esima edizione al Cinema Odeon. La giuria internazionale, composta da Marjane Satrapi, Karim Aïnouz, Christian Baute, Leonardo di Costanzo e Tanja Meding attribuirà il Premio Miglior Documentario (euro 10.000), Premio alla Regia (euro 5.000), la targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Etno-antropologico e il Premio per la Distribuzione in collaborazione con la Fondazione Ente dello Spettacolo. Mentre il Premio Lorenzo de’ Medici/Università di Firenze (euro 2.500) sarà assegnato da una giuria composta da studenti. Inoltre sarà assegnato il Premio Ucca in collaborazione con l’Arci.
L’ultima giornata è dedicata all’omaggio ai 50 anni del Festival dei Popoli con la proiezione di 12 documentari d’archivio: dalle 15 alle 19 le proiezioni di LI MALI MISTIERI di Gianfranco Mingozzi sulla vita degli ingegnosi disoccupati di Palermo, KHANEH SIAH AST di Forough Farrokhzad ambientato in un lebbrosario dell’Iran degli anni Sessanta. Seguono TIRE DIE di Fernando Birri, film che ha inaugurato il «Nuevo cine latinoamericano» degli anni Sessanta e LES INCONNUS DE LA TERRE di Mario Ruspoli, presentato a Cannes nel 1962. Alle 17.00 è il turno del cortometraggio ...A VALPAIRISO di Joris Ivens, seguito dalla proiezione di SALUT LES LES CUBAINS di Agnès Varda, un piccolo film a ritmo di cha cha cha. Le proiezioni continuano con ASAMBLEA GENERAL di Tomás Gutiérrez Alea, sul discorso che Fidel Castro tenne a Cuba il 2 settembre 1960 e con una panoramica di una delle piazze più famose di Roma in COLLAGE DI PIAZZA DEL POPOLO di Sandro Franchina. Alle 19.00 è il turno di LAMBERT & Co di D. A. Pennebaker. Siamo nel 1964 e Dave Lambert arriva in taxi agli RCA Studios per un'audizione del suo nuovo quintetto. Segue WITH LOVE FROM TRUMAN di Albert Maysles, David Maysles e Charlotte Zwerin. È il 1965 e, poco dopo la pubblicazione di A sangue freddo, Truman Capote riceve una giornalista nella sua casa di fronte al mare. Albert e David Maysles riprendono il colloquio. Chiude le proiezioni pomeridiane MEET MARLON BRANDO di Albert Maysles, David Maysles e Charlotte Zwerin. La pellicola si svolge nel 1965, anno in cui Marlon Brando percorre l’America per partecipare alla campagna promozionale dell’ultimo film da lui interpretato, Morituri di Bernhard Vicky. Senza mostrare particolare entusiasmo per il film, incontra i giornalisti delle varie televisioni locali, sottoponendosi a un fuoco di fila di interviste.
A Spazio Uno per l’ultima giornata le repliche di ZUM VERGLEICHT di Harun Farocki (10.30), DROTTENINGEN OCH JAG di Nahid Persson Sarvestani (15.30), TO SHOOT AN ELEPHANT di Alberto Arce e Mohammed Rujailah (17.30), THE PASSION ACCORDING TO THE POLISH COMMUNITY e di Andreas Horvath e Monika Mussala, A LETTER TO UNCLE BOONMEE di Apichatpong Weerasethakul e di SONG FROM THE TUNDRA di Alexander Barman (dalle 19.30). Alle 21.30 verrano proiettati i film vincitori della 50a edizione del Festival dei Popoli.