
PROGRAMMA ALFIERI MERCOLEDI 4 DICEMBRE
Ore 15:00
Happy End
di Marcel Łoziński, Paweł Kedzierski
Polonia, 1972, 16’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
Aula affollata. Quel che inizialmente sembra un consiglio generale di fabbrica assume gradualmente i toni dell’assemblea sindacale, poi quelli del processo popolare. M. Łoziński sfrutta il dispositivo dello psicodramma per tessere una critica fine e profonda alla dittatura della burocrazia e a un sistema – la Polonia Popolare – che fa della rappresentazione uno strumento di supremazia e controllo.
Front Collision
di Marcel Łoziński
Polonia, 1975, 11’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
Marian Cudny è un ferroviere in pensione. La sua carriera è stata impeccabile, piena di encomi e riconoscimenti. Fino a quando, sei mesi prima del ritiro definitivo, l’uomo si è reso responsabile di un incidente ferroviario, vedendosi così negato il diritto alla festa ufficiale di fine carriera. Un documentario che si apre ad accogliere pratiche, forme estetiche e narrative provenienti dal cinema a soggetto.
Practice Exercises
di Marcel Łoziński
Polonia, 1984, 12’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
Una troupe di giovani cineasti esce per le strade di Varsavia e realizza una serie d’interviste. Il film le mostra come sono state realmente realizzate. Poi le mostra una seconda volta, ma sembra che le persone rispondano in modo diverso. Il sonoro è stato manomesso e le immagini vengono usate per costruire una seconda versione del “documento”, del tutto opposta alla prima. Un po’ saggio didattico, un po’ esperimento punk, un po’ bozzetto umoristico il film s’inquadra nella delicata, concitata decade degli anni ‘80 in Polonia.
My Place
di Marcel Łoziński
Polonia, 1985, 14’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
L’obiettivo segue gli impiegati di un grande albergo di cui smonta, pezzo per pezzo, il grande ingranaggio produttivo: dal locale delle caldaie all’ufficio della direzione, passando per cucine, lavanderia, guardaroba, le camere per gli ospiti. Il fuochista, il lavapiatti, il cuoco, la barista, il portiere, su su fino al direttore: in questo piccolo cosmo ordinato tutti dimostrano una quasi inevitabile appartenenza. Tutti legati alla stessa, unica, condizione prima dell’esistenza: il lavoro.
Ore 16:30
Sławomir Mrozek Presents
di Paweł Łoziński
Polonia, 1997, 48’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
Un importante e controverso scrittore, drammaturgo e caricaturista polacco si è rifugiato da alcuni anni in Messico per sfuggire alla famiglia, allo stato, al successo e in definitiva a se stesso. Il regista decide di filmare il momento in cui lo scrittore si accinge a fare ritorno in patria. Sarà l’occasione per realizzare un ritratto psicologico che è anche una testimonianza di un intellettuale che ha attraversato i principali cambiamenti della Polonia negli ultimi 30 anni.
Between the Doors
di Paweł Łoziński
Polonia, 2004, 25’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
Episodio del progetto collettivo Über die Grenze (Across the Border), questo film approda in quella terra di mezzo al confine tra Germania e Polonia, teatro di conflitti e contese. Costretti dai russi ad abbandonare la propria casa per andare in quello che era un tempo territorio tedesco, gli abitanti hanno fatto di questa vita sospesa una memoria condivisa. In un paesaggio di grande suggestione e poesia, questa memoria riaffiora con le testimonianze che i protagonisti affidano al cineasta.
Structure
di Paweł Łoziński
Polonia, 1989, 6’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
Il protagonista del film è un uomo dedito alla cura e al mantenimento della “struttura”.Ovvero del penitenziario che dirige, ma anche del sistema di potere in cui si inserisce e quello di pensiero e di valori su cui si regge. È un uomo che si preoccupa di mantenere l’ordine e le convenzioni, valore supremo per la coesione sociale. Non c’è alcuna condanna in questo film, nessuna morale, soltanto una grande capacità di scorgere in una testimonianza individuale gli ingranaggi del potere e della struttura.
Ore 18:30
Abu Haraz
di Maciej J. Drygas
Polonia, 2013, 74’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
Abu Haraz è un piccolo villaggio sulle rive del Nilo, nel nord del Sudan. Le inondazioni del fiume e le stagioni dell’anno segnano il ritmo della vita della sua comunità. Il villaggio appare povero da un punto di vista materiale, ma è ricco di vita e colori, risate e calore familiare. La costruzione di una gigantesca diga sul Nilo minaccia di distruggere per sempre l’antico modello naturale di vita di queste persone.
Ore 20:30
Aishiteru My Love
di Stefano Cattini
Italia, 2013, 75’, v.o. eng. sub.
La messa in scena di uno spettacolo teatrale di fine anno scolastico è il motore che innesca le dinamiche di un gruppo di studenti di un istituto professionale. Il regista, senza assegnare qualsivoglia definizione alla parola adolescenza, si affida a un racconto intenso e delicato e supera il linguaggio esplicito trovando forma in una tessitura più profonda e autentica della realtà.
Alla presenza del regista
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Ore 22:15
A Hundred Years of Cinema
di Paweł Łoziński
Polonia, 1995, 62’, v.o. sott. ita. / eng. sub.
La messa in scena di uno spettacolo teatrale di fine anno scolastico è il motore che innesca le dinamiche di un gruppo di studenti di un istituto professionale. Il regista, senza assegnare qualsivoglia definizione alla parola adolescenza, si affida a un racconto intenso e delicato e supera il linguaggio esplicito trovando forma in una tessitura più profonda e autentica della realtà.