Firenze 2 – 9 Novembre 2019

Festival Internazionale del film documentario

60°FdP - STATE FUNERAL di sergei Loznitza

Regia: Sergei Loznitsa


Produzione: ATOMS&VOID (Sergei Loznitsa, Maria Choustova), Studio Uljana Kim (Uljana Kim)


Paesi: Paesi Bassi, Lituania


Sceneggiatura: Sergei Loznitsa


Montaggio: Danielius Kokanauskis


Suono: Vladimir Golovnitski


Durata: 135’


SINOSSI


Filmati d’archivio unici, in gran parte inediti, mostrano il funerale di Joseph Stalin, culmine del culto della personalità del dittatore. La notizia della morte di Stalin, il 5 marzo 1953, fu uno shock per l’intera Unione Sovietica. La cerimonia della sepoltura fu seguita da decine di migliaia di persone a lutto. Osserviamo ogni fase dello spettacolo del funerale, descritto dalla Pravda come “il Grande Addio”, e possiamo accedere, come mai prima, all’esperienza spettacolare e assurda della vita e della morte nel regno di Stalin.
Il film evidenzia che il culto della personalità di Stalin era una forma di illusione indotta dal terrore. Approfondisce la natura del regime e della sua eredità che ancora perseguita il mondo di oggi.


COMMENTO DEL REGISTA


La morte di Stalin ha significato la fine di un’epoca. Senza nemmeno rendersene conto, i milioni di persone che piangevano il leader nel marzo 1953, stavano anche vivendo un’esperienza epocale nelle loro storie personali. È per me fondamentale condurre lo spettatore in questa esperienza non come imparziale osservatore di un evento storico o un cultore di rare riprese d’archivio, bensì come partecipante e testimone di uno spettacolo grandioso, terrificante e grottesco, che rivela l’essenza di un regime tirannico.
Considero questo film uno studio visivo sulla natura del culto della personalità di Stalin e un tentativo di smontare il rituale che era parte delle fondamenta del regime sanguinoso. È impensabile che oggi, nella Mosca del 2019, 66 anni dopo la morte di Stalin, migliaia di persone si riuniscano il 5 marzo per deporre fiori e piangerlo. Penso che sia mio dovere di regista sfruttare il potere delle immagini documentaristiche per fare leva sulle menti dei miei contemporanei e cercare la verità.


(Informazioni tratte dal sito della Mostra del Cinema di Venezia)



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