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Amour, Sexe et Mobylette
Love, Sex and MopedFrancia/Germania 2008 95'
Regia: Maria Silvia Bazzoli, Christian Lelong
Attraverso diverse storie d’amore, il film si pone in presa diretta con il cuore vibrante di un continente e delle sue complesse mutazioni. È il racconto di un’Africa che non ti aspetti, quella della vita di famiglia e dei villaggi ai margini delle città, senza miserie, senza violenze, senza aspirazioni coatte all’emigrazione: una dignità di esseri umani filmata con rispetto e giusta distanza, ma anche con un’attenzione curiosa agli aspetti bizzarri della vita. -
Driving Men
USA 2008 68'
Regia: Susan Mogul
In una sorta di diario intimo, la regista compie un viaggio retrospettivo nell’America dei sentimenti, fra gli uomini che hanno punteggiato la sua esistenza; fino ad arrivare a quello, scomparso prematuramente, che è stato il grande amore della sua vita. Lo sguardo, a volte commosso e a volte divertito, disegna un percorso interrotto da incursioni di filmati d’archivio che danno il senso di un’avventura, individuale e collettiva. -
El País del Diablo
Land of the DevilArgentina 2008 75'
Regia: Andrés Di Tella
Il regista si mette in scena per raccontare un viaggio nel Sud dell’Argentina, sulle tracce di uno scrittore-etnografo di fine ‘800, Estanislao Zeballos, che incontrò e studiò gli indios della Patagonia, dopo essere stato lui stesso uno strumento inconsapevole del loro sterminio. Il percorso porta alla constatazione di un genocidio mai confessato dai governi argentini e allo stupore doloroso di una cultura scomparsa per sempre. -
Fondamenta delle convertite
Italia 2008 117'
Regia: Penelope Bortoluzzi
Un anno nel carcere femminile di Venezia: la vita quotidiana nei corridoi e negli spazi comuni di un ex-monastero affacciato sulla laguna. Detenute provenienti dal mondo intero, i loro bambini e le agenti penitenziarie vivono in una promiscuità senza tregua, destreggiandosi ciascuno a suo modo fra gerarchie, amicizie, giochi di ruolo e di potere. Un esordio sorprendente, per la complessità del ritratto e per l'umanità dei suoi personaggi. -
Gwageoneun Natseon Narada
The Past is a Strange CountrySud Corea 2008 90'
Regia: Kim Eungsu
Il film rievoca un fatto avvenuto molti anni fa, quando due studenti, per protestare contro la politica del governo coreano, come estremo gesto di sfida scelsero di darsi fuoco sul tetto di un centro commerciale. Amici e complici delle due vittime ricostruiscono l’avvenimento, nella tristezza di un lutto mai rielaborato e nella consapevolezza amara dell’inutilità di quell’atto ormai dimenticato. Un viaggio intimo nella Storia e nel presente della Corea. -
Hair India
Italia 2008 75'
Regia: Raffaele Brunetti, Marco Leopardi
Il viaggio dei capelli di una giovane donna indiana. Offerti al tempio e poi trasformati in preziose “hair extension” in Italia, gli stessi capelli torneranno in India per soddisfare la vanità di una donna in carriera di Bombay. Un racconto sul culto della bellezza nell’era della globalizzazione. Un inedito ritratto dell’India d’oggi con le sue contraddizioni, tra modernità, crescita economica e tradizioni millenarie. -
Holunderblüte
Elder BlossomGermania 2008 89'
Regia: Volker Koepp
La zona di Kalinigrad, territorio russo staccato dalla madre patria, è un lembo di terra fra Polonia e Lituania. Abbruttiti dalla disoccupazione e dall'alcolismo, gli adulti sono assenti. Restano i bambini, che, sullo sfondo di paesaggi di desolante bellezza, raccontano al regista la loro vita e le loro speranze. Tra Los Olividados (Bunuel) e Dodeskaken (Kurosawa), un film poetico, carico di vita, realizzato da uno tra i grandi esploratori del presente. -
L’Empreinte
The TraceFrancia 2008 47'
Regia: Guillaume Bordier
Ritratto del lavoro quasi coreografico di una dozzina di lavoratori afghani, in un forno di Herat: la preparazione del pane, la coordinazione disciplinata dei gesti e al contempo i dialoghi fra chi filma e chi è filmato inducono chi guarda a un senso di prossimità che annulla ogni differenza di lingua o di cultura. “Volevo cogliere la vita interiore di questi uomini, mentre il corpo è costretto alla ripetizione infinita di una serie di movimenti meccanici”. (G.B.) -
La Forteresse
The FortressSvizzera 2008 100'
Regia: Fernand Melgar
La vita in un centro di registrazione e procedura degli immigrati, poco oltre la frontiera fra Francia e Svizzera: la metodica efficienza elvetica fa da sfondo e da contenitore freddo alle tragedie e alle commedie della sopravvivenza, in un crescendo di passione che coinvolge controllori e controllati. “Vorrei capire cosa, in questo paese, alimenta la paura dell’altro, che cosa ci spinge a barricarci e a trasformare questa terra d’asilo in una fortezza inespugnabile”. (F.M.) -
La Vie Moderne
Modern LifeFrancia 2008 90'
Regia: Raymond Depardon
Dopo Profils paysans: l’approche e Profils paysans: le quotidien, La Vie moderne è la conclusione di una trilogia dedicata al mondo contadino. Depardon vi registra l’esistenza e le memorie degli ultimi allevatori, che vivono arroccati nelle fattorie isolate del Massiccio Centrale. Attraverso una serie di ritratti, egli diventa così il testimone delle loro vite, dei loro valori, delle storie delle loro famiglie, raccogliendo e trasmettendo ciò che li lega alla terra, il suo lascito alle generazioni future. -
Life After the Fall
Iraq/Gran Bretagna 2008 155'
Regia: Kasim Abid
Il cineasta, residente a Londra, si trasferisce a Baghdad dopo la caduta di Saddam, pensando che una nuova vita sarà possibile per la sua famiglia. Invece con i suoi sprofonda nella guerra civile e, dopo avere sperimentato il dolore del lutto, emigra nuovamente dal proprio paese. Un intimo racconto di vita, resoconto di un ritorno dall’esilio che si trasforma in un viaggio all’inferno. -
Lumière du Nord
Northern LightFrancia 2008 52'
Regia: Sergei Loznitsa
Lo sguardo della macchina da presa penetra in una casa della steppa ghiacciata, immortalando gesti e dialoghi di una famiglia dispersa, fra mogli recriminanti e litigiose, mariti ubriaconi e violenti e bambini che giocano come in un paese delle fiabe, sullo sfondo delle parole terribili degli adulti. Intorno il paesaggio, magnifico, incombe, nella sua siderante lontananza. Dopo Les Hommes de la forêt 21, Lumière du Nord è il secondo film della serie L’Usage du Monde. -
Muzigais Meginajums
Perpetual ReharsalLettonia/Israele 2008 60'
Regia: Herz Frank
Ritratto di Yevgenij Arye, fondatore e direttore artistico del famoso Gesher Theatre in Israele, alle prese con la messa in scena di diversi classici della letteratura: il cineasta, che ne segue le prove da più di vent’anni, ci consegna un corpo in preda ad una perenne emozione. Trent’anni dopo 10 Minutes Older, Herz Frank riesce in un’impresa rara: filmare l’invisibile che ci abita. -
Qian men qian
A Disappearance ForetoldBelgio 2008 76'
Regia: Olivier Meys
«Qianmen» è un quartiere popolare situato nel centro di Pechino, che le autorità e gli speculatori immobiliari hanno deciso di abbattere per fare posto ad un nuovo centro residenziale in occasione delle Olimpiadi. Poco a poco, frammento per frammento, il film disegna il ritratto del quartiere, registrando la memoria di una realtà prossima a scomparire, fra immagini desolate di abbandono e timide proteste di vecchi abitanti costretti all’esilio. Una storia della Cina dei giorni nostri. -
Rumore bianco
White NoiseItalia/Svizzera 2008 90'
Regia: Alberto Fasulo
Spina dorsale di una regione che è stata snodo e crocevia nella storia d’Europa, il fiume Tagliamento è il protagonista di un racconto che indaga la forza della natura e le sue possibilità di resistenza, la quotidianità degli uomini e delle donne, e le loro forme di ostinazione, perché “l’acqua è provvista di memoria”. L’aspetto strutturale e narrativo del film, che ci mette in contatto con la cultura di un luogo «segreto», ha il sapore e l’entusiasmo delle scoperte giovanili di Pier Paolo Pasolini. -
Sleep Furiously
Galles 2008 94'
Regia: Gideon Koppel
Campagna gallese. Mentre la gente è impegnata in occupazioni quotidiane, gare di cani pastori e competizioni casalinghe, un pulmino giallo porta i libri in prestito da un villaggio all’altro. Memore di Dylan Thomas, il cineasta rende un omaggio poetico alla sua terra di asilo, dove la vita è ancora scandita da abitudini e tradizioni. Un solido sentimento di appartenenza e uno stretto legame con la terra rimangono i soli valori di un mondo destinato a cambiare per sempre. -
Wa laou fil sin
China Is Still Far AwayAlgeria/Francia 2008 120'
Regia: Malek Bensmaïl
Cinquant’anni dopo l’indipendenza, il regista ritorna in un villaggio in Algeria, che fu all’origine della lotta di liberazione dal dominio francese, e filma in parallelo l’attività di una scuola islamica e di una laica. Rispettoso e attento ai valori umani e civili delle persone, il regista mostra il difficile fluire dell’esistenza, laddove alla ragione si sostituisce l’irrazionalità, ma anche l’umile lotta quotidiana di chi crede alla cultura come mezzo per superare le diffidenze reciproche.