Il corpo in rivolta nel manifesto del 64°Festival dei Popoli
Il corpo ribelle e politico di una donna, indocile e disobbediente è protagonista del manifesto del 64° Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, a Firenze dal 4 al 12 novembre.
L’immagine che campeggia sul manifesto è tratta da WR – I misteri dell’organismo, film di Dusan Makavejev del 1971 che sarà proiettato il 4 novembre al cinema La Compagnia e aprirà la sezione Diamonds are Forever, selezione di documentari proveniente dall’archivio storico del festival.
Il film – a suo tempo vietato nell’ex Jugoslavia e osannato nei festival internazionali – è un’esilarante commedia politica, un’opera oltraggiosa ed esuberante che invoca l’utopia di una nuova razza di rivoluzionari internazionali, generata dall’incrocio tra le ideologie radicali proprie dell’est Europa, la controcultura statunitense e il radicalismo politico-sessuale del primo Wilhelm Reich. L’opera racchiude quattro film in uno: un documentario sugli Stati Uniti dei primi anni ‘70; un film didattico su Wilhelm Reich; un lungometraggio su una marxista jugoslava che invoca l’amore libero nello spirito del comunismo e un saggio sul rapporto tra eros e rivoluzione.
La selezione di Diamonds Are Forever, più che mai eclettica e radicale, propone quest’anno un percorso di fiammeggianti riscoperte, dagli anni ‘50 a oggi, in risposta a un tema da mappare in tutte le sue possibili declinazioni. I titoli scelti sono 14 e affrontano in particolare il rapporto tra corpo sessuato e potere come nel già citato film di apertura e in quello di chiusura, Orlando – My Political Biography di Paul B. Preciado, uno degli osservatori più puntuali delle politiche di genere. Gli altri titoli in programma sono Flaming Creatures di Jack Smith (1963); Blonde Cobra di Ken Jacobs (1963); Take Off di Gunvor Nelson (1972), Focii di Jeanette Iljon (1974), Double Labyrinthe di Maria Klonaris e Katerina Thomadaki (1975-76), A Phrenological Self-portrait di Marianne Heske (1976), Doppelganger di Elaine Shemilt (1979), Syntagma di Valie Export (1983), Popsicles di Gloria Camiruaga (1984-86), Kamikaze Hearts di Juliet Bashore (1986), Filmarilyn di Paolo Gioli (1992) e SOS Extraterrestria di Mara Mattuschka (1993).
“Viviamo un momento storico che tende alla normalizzazione dei corpi e delle loro relazioni - ha dichiarato il direttore artistico del Festival dei Popoli Alessandro Stellino - ma il documentario, nelle sue forme più avanguardistiche e di ricerca, in particolare attraverso la performance filmata, ci presenta da decenni un contro-sistema libero e scomodo, capace di rivendicare la pulsione al cambiamento che ogni corpo, nella sua singolarità, reclama. L'intera programmazione del festival di quest’anno è attraversata da opere che si interrogano in maniera radicale e coraggiosa sul senso profondo del sé, portando l’alterità al centro di un discorso aperto al confronto e al ribaltamento delle convenzioni”.
La 64° edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua.
Il Festival dei Popoli fa parte della rassegna “50 Giorni di Cinema a Firenze”. La “50 Giorni di Cinema a Firenze” è parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze.