 
                            DARIA’S NIGHT FLOWERS
Francia, Iran, UK | 2025 | 26 min | col. | Farsi
Daria ha composto il suo primo romanzo dedicandolo a una misteriosa ragazza chiamata ‘abi’ [‘blu’, in lingua farsi] di cui è innamorata. I fiori notturni nel suo giardino nascondono i segreti di un paese che ha trasformato le storie d’amore tra donne in atti criminali. Con il suo ultimo corto, l’artista sperimentale iraniana Maryam Tafakory conclude una trilogia di opere realizzate scavando nell’archivio del cinema iraniano pre- e post-rivoluzionario per metterlo in discussione. Se Mast-Del (2023) è incentrato sul racconto che una donna fa a un’altra donna mentre sono sdraiate a letto e Razeh-del (2024) parla di due ragazze del liceo che scrivono ad un giornale femminile, per Daria’s Night Flowers la regista ha attinto a dozzine di film in lingua persiana, tra classici e titoli poco noti, per tessere una storia di gelosia, ambizione repressa e soppressione creativa. Tra il film-saggio e la finzione onirica, un magnifico poema per immagini dedicato alle donne “rese inquiete da desideri illeciti”. (A.S.)

 
                                