MONANGAMBÉÉÉ
Francia, Angola, Algeria | 1969 | 17 min | b.n. | v.o. Portoghese, Makonde
Con Monangambééé, Sarah Maldoror inaugura un cinema che rompe il silenzio coloniale con poesia e fuoco. Tratto da un racconto di José Luandino Vieira, il film racconta l’arresto di un militante angolano e l’incomprensione che lo condanna: la semplice richiesta di portare un “piatto completo” viene scambiata per un messaggio cifrato. Ne scaturisce un’atroce tortura, raccontata con sguardo essenziale, profondamente umano. La musica free jazz dell’Art Ensemble of Chicago non accompagna: vibra, urla, risuona con i corpi. Il film è una denuncia politica, ma anche un atto d’amore per i gesti resistenti. Maldoror filma il dolore senza mai cedere al voyeurismo, e compone un’opera che è già classica nella sua radicalità formale. Un esordio fulminante. (L.F.)
