BLOOD
O Sangue
Portogallo | 1990 | 99 min
Due fratelli, un padre carico di rabbia e dolore che li abbandona, uno spazio irriconoscibile, quasi abbandonato dall’uomo. Su tutto, un segreto che i due fratelli portano con sé e che ne segnerà le vite. È intorno a ciò che si articola la narrazione del folgorante debutto di Pedro Costa. Il sangue del titolo è quello che scorre tra i membri di una famiglia, metafora di un legame, ma soprattutto di una violenza nascosta che non è tanto nei gesti visibili quanto nell’atmosfera in cui è immerso il mondo del film. Il bianco e nero della pellicola taglia gli spazi, avvolge i personaggi in una coltre di segreto e di mistero. La verità del film sta qui, in un mondo reale che è intriso di sofferenza e non è più capace di mostrarsi pienamente ma lascia le sue tracce nei volti, nei silenzi, nell’immobilità dei corpi che lo abitano. È l’inizio di un percorso che segnerà il cinema del grande regista portoghese, in cui l’astrazione dolorosa della forma rivela un reale sempre più profondo e oscuro. (d.d.)