
SYNTAGMA
Austria | 1983 | 17 min
Una donna e il suo corpo, luogo di incontro con se stessa, doppio, doppelgänger, spazio di rimessa in discussione e rifondazione del linguaggio attraverso il cinema non narrativo. Nella sequenza d’apertura le mani della donna, fiduciose e confuse, allontanano le immagini di due capi di celluloide in modo che possano emergere da un centro cinematografico. Un organismo liberato che parte dagli arti per allargare la sua ricerca, la sua liberazione, a tutto il corpo. Attraverso la duplicazione temporale e spaziale, Syntagma esplora un territorio di doppie visioni che esprimono sia unità che differenza, scardinando l'ancoramento del corpo femminile alle questioni sull'origine e aprendo uno spazio di riflessione sul rapporto soggetto-oggetto, sulla resistenza politica e sulla sessualità. Così facendo, l’artista austriaca femminista Valie Export interroga il regime di visibilità, mettendo lo sguardo spettatoriale al centro di una esperienza relazionale e lo provoca intorno ai codici di interpretazione del corpo femminile. (l.f.)