
TEMPESTAD
Messico | 2016 | 105 min
In un Messico oscuro e militarizzato, la voce di una donna racconta un’esperienza traumatica: dopo aver subito ingiustamente l’arresto, viene rinchiusa in un carcere controllato da un cartello della droga. È una vera e propria discesa agli inferi: la protagonista, di cui non vediamo mai il volto, è una delle tante vittime innocenti del conflitto armato tra il narcotraffico e lo stato che scuote il Messico da decenni. La sua voce si accompagna a quella di un’altra donna, un’artista circense, il cui lavoro l’aiuta a superare il proprio trauma: il rapimento della figlia da parte di una banda armata. Nel suo secondo lungometraggio, Tatiana Huezo traccia una nuova geografia della violenza del proprio paese: un Messico torbido e corrotto, attraversato da Nord a Sud, caratterizzato da check point militari e paesaggi nuvolosi e desolati. Tempestad accoglie le voci off delle protagoniste creando una vicinanza con le loro storie di violenza e realizzando al tempo stesso la dolorosissima fotografia di un paese in cui le donne sono le prime vittime di una guerra senza fine. (a.d.)